Il Codacons contro la Ferragni, ci risiamo. Questa volta l’associazione di Carlo Rienzi ha denunciato l’imprenditrice per blasfemia e offesa al sentimento religioso. Ripercorriamo il “caso” e scopriamo perché si tratta di una guerra inutile da parte dell’associazione.
Secondo il Codacons, la Ferragni è colpevole per esser apparsa su Instagram nelle vesti di una Madonna. Quello che l’associazione non sa è che l’Influencer ha prestato il volto ad uno degli artisti contemporanei italiani più apprezzati al mondo, Francesco Vezzoli. L’immagine, pubblicata per la versione italiana di Vanity Fair, ritrae Chiara Ferragni come una moderna Madonna con Bambino dipinta da Giovanni Battista Salvi: arte quindi, nessuna pubblicità.
Ciò che il Codacons ignora è che nello stesso numero di Vanity Fair ci sono altre donne famose ritratte come personaggi simbolo da Vezzoli: Barbara D’Urso nei panni di Madame Jeanne Bécu, contessa du Barry, Luciana Lamorgese Giovanna D’Arco, Emma Bonino come Mahatma Ghandi e Maria De Filippi Maria I d’Inghilterra. La rete si è scagliata solo contro la Ferragni con numerosi hashtag e il Codacons si è subito attivato.
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Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha dichiarato che nessuno deve strumentalizzare i simboli cristiani per speculazione. Il presidente però, quando gli hanno fatto notare che la Madonna Ferragni non è pubblicità ma parte di un progetto artistico più ampio, ha ammesso di non conoscere la pubblicazione nella sua interezza e di far riferimento solo al post pubblicato su Instagram: “il nostro gruppo di esperti ha ritenuto l’immagine blasfema, se così fosse anche il giornale che si presta alla pubblicazione è responsabile”.
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Riportiamo l’esposto presentato:
Presentiamo un esposto alla Procura della Repubblica e al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini affinché intervengano su quella che non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l’intero mondo religioso e per l’arte in genere. L’immagine che raffigura la Ferragni nei panni di una moderna Madonna con bambino dipinta da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato sfrutta la figura della Madonna e la religione a scopo commerciale, essendo noto come la Ferragni sia una vera e propria ‘macchina da soldi’ finalizzata a vendere prodotti, sponsorizzare marchi commerciali e indurre i suoi follower all’acquisto di questo o quel bene.
Non è la prima volta che il Codacons attacca la Ferragni o i Ferragnez. Ricordate Sanremo 2020? L’associazione dei consumatori ha minacciato di denunciare la Rai qualora avesse ingaggiato l’Influencer come valletta, modello sbagliato per i giovani secondo il loro punto di vista.
Anche Fedez era finito nel mirino del Codacons. Durante l’emergenza Covid, la coppia aveva organizzato una raccolta fondi a sostegno delle terapie intensive del San Raffaele di Milano ma il gruppo ha ritenuto ingannevoli le commissioni della piattaforma GoFundMe.
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La Madonna Ferragni, l’immagine di Francesco Vezzoli, è l’ennesima polemica haters / social che travolge l’imprenditrice. Il ruolo del Codacons è quello di tutelare i diritti e gli interessi dei consumatori. Negli ultimi anni però l’associazione dei consumatori più volte è finita al centro della polemica: la più grave risale al 2017, con la querela del Ministero della Salute per procurato allarme su un caso di somministrazione di vaccini.
Carlo Calenda, leader di Azione, ha twittato così: “Nella risposta alla mia lettera e all’interrogazione di Matteo Richetti, Patuanelli si è impegnato formalmente a verificare la situazione del Codacons in termini di trasparenza, conflitti di interesse e mancanza di requisiti. Spero che si dia una mossa. Non se ne può più.”
Il Codacons ha forse messo nel mirino la Ferragni e Fedez per avere più notorietà? Una denuncia fatta dal Codacons è sicuramente pubblicità a costo zero. Bisogna però guardare il lato positivo: con la moderna Madonna di Vezzoli l’arte può arrivare anche a chi la conosce meno. La polemica ha fatto sì che molti abbiano conosciuto l’opera di Giovan Battista Salvi.