Lo Storytelling è semplicemente l’atto del narrare. Oggi sempre più spesso, grazie ai nuovi strumenti tecnologici e informatici, con questo termine si identificano precise attività legate al mondo del marketing e della comunicazione, soprattutto nel Mobile Marketing. “Fare storytelling” vuol dire raccontare “storie” e questo è il modo migliore per coinvolgere ed emozionare l’utenza ed aumentare l’engagement, portando grandi benefici a qualsiasi attività di marketing.
La rivoluzione del mobile, unita all’alto tasso di penetrazione, ha cambiato il modo di narrare, portando un’interattività a 360 gradi. Gli utenti sono ora protagonisti e registi della storia che il Brand racconta: la narrazione aumenta notevolmente il coinvolgimento del target, diventando così uno strumento necessario.
Qualcuno ha già iniziato a sfruttare questa potenzialità, come ad esempio Netflix, che ha aperto le porte all’Interactive Storytelling con le “Kids Interactive Adventure”. Gli utenti possono decidere l’andamento e il finale della storia, tramite il programma “Scegli la tua avventura”. Ancora in fase sperimentale, per il momento è rivolto al target infantile, in futuro sarà sviluppato anche per gli adulti.
Mobile e Storytelling si intrecceranno sempre di più, quindi diventa fondamentale, per i brand e le aziende che si occupano di comunicazione, integrare la narrazione all’interno della propria strategia. Il maggior tasso di engagement porta ovviamente a maggiori sponsorizzazioni. Ma attenzione! I messaggi pubblicitari non devono risultare invasivi per l’utente, soprattutto non devono interromperlo, altrimenti il coinvolgimento dello Storytelling fallirà.
Episode, un’app incentrata sullo show biz americano e sugli attori di Hollywood, ha sperimentato forme di monetizzazione pubblicitarie non invasive: gli annunci guidano l’utente verso la creazione della storia, diventano fondamentali nella narrazione.
Sembra strano, ma la narrazione è sbarcata anche nelle chat. Un esempio di successo è l’app Hooked, leader mondiale nella narrazione interattiva (collabora anche con Snapchat). Gli utenti abbonati ricevono dei messaggi per realizzare avventure molto interessanti e possono a loro volta creare il proprio racconto e condividerlo. Con un tap si può leggere la storia proposta e, ad ogni click, comparirà una nuvoletta che svilupperà il racconto.
Oliver Yeh, co-fondatore di SensorTower, l’agenzia che analizza i dati relativi al nuovo trend dello storytelling via chat, ha dichiarato: “Lo storytelling via chat esiste da parecchi anni ma il vero successo è arrivato negli ultimi 12 mesi grazie ad applicazioni come Hooked che sfruttano le nuove tecnologie e i social media per coinvolgere gli utenti nella narrazione”.
L’advertising classico è sempre meno efficace, la comunicazione online deve essere originale e coinvolgente per portare a dei risultati concreti e misurabili e lo storytelling è oggi uno strumento indispensabile. Esistono piattaforme che permettono di creare delle storie e di condividerle, così come è possibile fare narrazione utilizzando Instagram, Facebook, Twitter o altri social. La cosa più importante naturalmente sono i contenuti. Bisogna avere qualcosa da raccontare. Solo in un secondo momento ci si potrà occupare del media più adatto per veicolarlo.
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